Scrivi un commento
al testo di Cristina Bove
Che ne sappiamo noi delle distanze
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
L’ospite ha già suonato e pronunciato un nome per esteso da qui alla verità
sta sulla porta dislocato tra memorie d’eterno
era l’amore condannato a perdersi -- le voci umane -- spazi di sillabe insidiose che si fosse d’estate o di stagione anomala intermedia le perle viola della phitolacca
i primi freddi hanno smemorizzato siepi di latifoglie e melograni resistono imperterrite le rose
se mi guardo riflessa nella stanza dei vetri semoventi un labirinto-serra mi vedo giù mi so dal tetto della casa
|
Giovanni Baldaccini
- 05/09/2012 21:34:00
[ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]
I riflessi di una vita, niente escluso, in un attimo di estrema intensità. Straordinari gli ultimi versi. Un saluto.
|
cristina bizzarri
- 05/09/2012 20:30:00
[ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]
Leggo questa poesia - bellissima - su vari livelli di tempo, spazio e visione. La sensazione è di una trasparenza, di un fondersi insieme ma visto da un altrove. "se mi guardo riflessa nella stanza dei vetri semoventi un labirinto-serra mi vedo giù mi so dal tetto della casa". Quasi una percezione extrasensoriale, data dal ricordo (amoroso), o forse da una memoria involontaria, non saprei dire. Immagini originali ma liquide e scorrevoli in un testo che si fa visione e insieme caduta. Così almeno io lho "ricevuta". Ciao.
|
Leonora Lusin
- 05/09/2012 20:21:00
[ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]
Sillabe insidiose che si ripetono conducono da un verso allaltro (or, er, ter, to...) tra insoliti riferimenti di surreale botanica, mitica la terzina: "i primi freddi hanno smemorizzato siepi di latifoglie e melograni resistono imperterrite le rose"
|
Cristina Bove
- 05/09/2012 14:50:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bove » ]
Pietro, Cristiana, Loredana. grazie! cb
|
Loredana Savelli
- 05/09/2012 14:45:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Il titolo è una potente chiave di lettura. A distanza di tempo accade ciò che era impensabile, un incontro che non si aspettava più, nella cornice di una serra dove solo le rose "resistono imperterrite". Stupendo flash che retrospettivamente illumina una vita, una passione, un temperamento. Complimenti!
|
Cristiana Fischer
- 05/09/2012 10:52:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
Lho letta come originale e profonda.
|
Pietro Menditto
- 05/09/2012 09:06:00
[ leggi altri commenti di Pietro Menditto » ]
Mi ha molto colpito, complimenti.
|
|
|